22 dicembre 2009

Buone feste(?)


(l'immagine è tratta da "L'altracittà" di M. Lecomte, di prossima uscita)

16 novembre 2009

La Divina Commedia come opera catartica




[...]
Trasformato così ’l dificio santo
mise fuor teste per le parti sue,
tre sovra ’l temo e una in ciascun canto.
Le prime eran cornute come bue,
ma le quattro un sol corno avean per fronte:
simile mostro visto ancor non fue.
Sicura, quasi rocca in alto monte,
seder sovresso una puttana sciolta
m’apparve con le ciglia intorno pronte;
e come perché non li fosse tolta,
vidi di costa a lei dritto un gigante;
e baciavansi insieme alcuna volta.
Ma perché l’occhio cupido e vagante
a me rivolse, quel feroce drudo
la flagellò dal capo infin le piante;
poi, di sospetto pieno e d’ira crudo,
disciolse il mostro, e trassel per la selva,
tanto che sol di lei mi fece scudo
a la puttana e a la nova belva.
[Purgatorio - canto XXXII - versi 142/160]
La Divina Commedia, come tutti i capolavori letterari, non cessa mai di stimolare la fantasia dei suoi lettori, conducendoli ogni volta verso immaginari travolgenti che si prestano magnificamente - soprattutto in ambito figurativo - a interpretazioni pressoché infinite.
Illustrare la Commedia dantesca permette di slegarsi da tutte quelle restrizioni editoriali che il cosiddetto "target" molto spesso impone alla libertà d'azione dell'illustratore, vincolandolo a livello stilistico/interpretativo.
Quando mi è stato chiesto di partecipare a una mostra collettiva con un'illustrazione tratta dal Purgatorio, stavo lavorando da diversi mesi a un progetto editoriale rivolto a lettori di 3/8 anni; protagonista di questo progetto era un simpatico gruppetto composto da leprotti, gattini, panda (etc.), tutti rigorosamente accessoriati di sorrisetti teneri e ammiccanti. Gli scenari erano rassicuranti, giocosi e colorati con tonalità vivaci e luminose. In quel periodo, per intenderci, trasudavo miele da tutti i pori!
Mai occasione fu più propizia per evadere da quell'appiccicosa situazione... mai occasione fu più traumatica!
Ero convinto infatti, che le scene più terrificanti si esaurissero all'interno della cantica dell'Inferno ma mi sbagliavo. Anche il Purgatorio ospita canti davvero impressionanti che per carica espressiva e originalità non hanno nulla da invidiare ai primi.
In tal senso il canto XXXII è eccezionale.
É visionario, passionale, crudele.
Dietro a quelle apparizioni si celano allegorie che evocano eventi del passato riconducibili all'attualità, nonostante il contesto e i protagonisti siano cambiati e siano oramai trascorsi 700 anni dalla stesura dell'opera.
Grazie a questo, la catarsi dantesca è stata ancor più purificatrice e rigenerante!
Ora vogliate scusarmi ma devo proprio andare....un leprotto e un elefantino mi attendono coi loro sorrisetti teneri e ammiccanti!

P.S.
"LA COLPA, LA PENA, L’ESTASI IN DANTE. Da Gustave Dorè all’immaginario contemporaneo" è il titolo della mostra che inaugurerà alle ore 18, venerdì 20 novembre a Imola.
L'esposizione è strutturata in due parti: nella prima, sono esposte le 135 illustrazioni che il "divino"Gustave Dorè realizzò nel 1861; nella seconda, le tavole di illustratori contemporanei, tra cui il sottoscritto.
La mostra è visitabile a Imola presso il Centro Polivante Gianni Isola, dal 20 novembre 2009 al 7 gennaio 2010.
Per l'occasione è stato pubblicato un bel catalogo curato da Serena Simoni e Walter Pretolani.

27 settembre 2009

L'erba del vicino...




Si è appena conclusa l'estate 2009 e già si parla di calendari e agende per il 2010!
Non posso dunque esimermi dal segnalare l'uscita dell'Assaggenda, pubblicata da Sinnos.
Trattasi di un'agenda che raccoglie al suo interno ricette e rimedi erboristici.
Quest'anno è dedicata alle erbe (presenti in Italia e in diversi paesi del globo) e all’elemento dell’acqua.
Ad accompagnare le ricette per ottenere salutari decotti e rigeneranti tisane ci sono le mie "divagazioni" ispirate alle singole erbe e non solo...
Assaggendarmatevi!

30 luglio 2009

Caldo africano



Solo i rinoceronti bianchi lo sanno apprezzare... Buon caldo a tutti!

6 luglio 2009

L'apoteosi del pesciolino rosso



Dal 26 giugno al 25 luglio, Palazzo Malvezzi-Hercolani di Castel Guelfo (Bo) ospita Come un pesce nel diluvio, mostra che raccoglie le tavole originali tratte dall'omonimo libro di Mia Lecomte (edito dalla Sinnos).
A complemento della stessa, il comune guelfese ha commissionato la realizzazione di una scultura che riproduce fedelmente il protagonista della favola. Al centro del chiostro rinascimentale domina così la versione tridimensionale del pesciolino rosso.
L'opera è di Marcello Magoni, lo stesso che plasmò il "pachidermico" elefante rosa in occasione della mia personale a San Giovanni in Persiceto.
L'emozione nel vedere effigiato tridimesionalmente il coraggioso ciprino dorato è stata grandissima, tanta quanto le sue dimensioni (2x4 metri circa)! L'onore riservato al pesciolino è comunque tutt'altro che immeritato... Si pensi infatti che è grazie a lui se l'umanità è sopravissuta a quel diluvio di portata "universale"! Come nel passato si dedicavano monumenti scultorei ai grandi condottieri perché le loro gesta venissero ricordate nel tempo, così per un mese si omaggerà quel Pesciolino "...semplice, fragile, comune. Un santo? Un poeta?..." a cui noi tutti dovremmo essere riconoscenti! Un antieroe d'altri tempi...
Qui alcune foto della mostra.

23 aprile 2009

Ceci n'est pas un flamant


Vuoi mettere il gusto di scimmiottare con i fenicotteri rosa?

20 aprile 2009

Divagazioni odonto-semiotiche



In bocca al lupo Cappuccetto Rosso!
In bocca al lupo... (il) cappuccetto rosso.
In bocca al lupo... i denti.
In bocca al lupo... Cappuccetto Rosso e il lupo.
Crepi il lupo!

14 aprile 2009

I colori di Salvatore Di Giacomo



L'Associazione Culturale Kolibrì ha organizzato la mostra collettiva I colori di Salvatore Di Giacomo: omaggio al poeta napoletano che verrà esposta al museo del PAN di Napoli dal 18 aprile al 30 maggio 2009.
Tra i 21 illustratori invitati a presentare due immagini ispirate ai versi del celebre poeta partenopeo ci sono anch'io. Colgo l'occasione di postare una delle mie illustrazioni...

9 aprile 2009

Gallina moldava


Nonostante la cioccolata amarissima, buon uovo a tutti!

3 aprile 2009

Il carcere spiegato ai ragazzi



Durante La settimana della legalità. Con le armi della cultura (dal 10 al 14 marzo), presso il teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi a Roma è stato distribuito ai ragazzi delle scuole superiori, il libro Il carcere spiegato ai ragazzi, curato dall'associazione Antigone e pubblicato dalla casa editrice Sinnos. I 20 capitoli che compogono l'opera affrontano i diversi aspetti della vita carceraria e ognuno di essi è accompagnato da un'illustrazione. Questi sono gli autori delle immagini: Federico Appel - José Angel Arias - Mauro Biani - Stefano Casini - Paola Cassiano - Chito - Francesco Cipriani - Dido - Ellekappa - Francesco Feola - Milo Manara - Mario Marietti - Leo Ortolani - Nico Pillinini - Marco Pinti - Dariush Radpour - Andrea Rivola - Vincenzo Sparagna - Sergio Staino - Vauro - Allegra Via.
Il testo che mi è stato assegnato per la realizzazione dell'illustrazione descrive la funzione rieducativa della pena (attività teatrali, scuola, università, corsi professionali,etc...)
Non è semplice descrivere il carcere, perché tutti già pensano di conoscerlo. Poi avviene a volte un'occasione - anche indiretta - per venire a contatto con questa realtà a noi contemporaneamente vicinissima e lontanissima. Un mondo a sé, separato da alte mura, che ripropone anche architettonicamente la distanza dalla vita normale. Spariscono gli stereotipi e la realtà carceraria, quella di un mondo dolente, diventa visibile. Alla lettura obiettiva di questo mondo le pagine del libro vogliono guidare.

1 aprile 2009

I viaggi di Duvolte


Quanto avrei desiderato un Ernesto Maria Duvolte, professore di Storia, alle medie!
Probabilmente mi sarei innamorato profondamente di questa materia e non l'avrei trovata barbosa e inassimilabile come invece purtroppo fu!
Ma forse nulla è perduto, qualche speranza esiste ancora... si, perché questo simpatico professore ha la facoltà di viaggiare nel tempo percorrendo in lungo e in largo tutta la storia. Potrebbe così saltare nel 1986, entrare nella scuola media di Riolo Terme e proporsi alla 1ªC come nuovo insegnante di storia... Per lui sarebbe un piccolissimo balzello in confronto ai lunghissimi salti che ha dovuto compiere per raggiungere il 44 a.C. o addirittura il 480 a.C., quando rispettivamente ha incontrato il grande Caio Giulio Cesare e il mitico re spartano Leonida...
Per chi desiderasse conoscerlo, sono appena uscite le prime due avventure, 300+1 e Anche tu, Duvolte!, scritte dal bravissimo Emiliano di Marco, illustrate dal sottoscritto, edite da laNuovafrontiera.
E vai con lo slogan:

Ironia, avventura e divertimento, un nuovo modo di conoscere la grande Storia.

29 marzo 2009

Pronto soccorso insetti



Il mondo animale mi ha sempre affascinato e ciò è facilmente riscontrabile osservando la maggior parte dei soggetti nelle mie illustrazioni...
Quando la Fatatrac mi ha commissionato le immagini che dovevano integrare il racconto di Guido Sgardoli Pronto soccorso insetti mi sono sentito un po' come un topo bulimico in estasi di fronte a una forma di parmigiano! Lavorare su questo testo è stato estremamente stimolante. La storia è originale, divertente e soprattutto imprevedibile (il che non è poca cosa considerando il mare di ovvietà che i mass-media ci propinano quotidianamente!).
Dalla quarta di copertina:

Dario, come l'autore di questa storia, fa il veterinario, il mestiere più bello del mondo, che però può diventare noioso quando si ha a che fare ogni giorno con i nevrotici padroni di cani e gatti. Inoltre non è facile crescere una bambina da solo: Camilla, dopo aver perso la mamma, non sopporta che qualcuno possa stare male, scarafaggi compresi. Così, un bel giorno, convince il papà ad occuparsi di due piccoli scorpioni rimasti orfani e a fondare il primo ospedale per insetti...
Carlini tiranni, gatti dissenterici e i loro terribili padroni possono rendere "drammatica" la vita del veterinario ma meravigliosa quella dell'illustratore!

28 marzo 2009

Sigarette in libreria



É uscito nelle librerie Cloe, storia di una sigaretta di Martina Zaninelli, illustrato dal sottoscritto e pubblicato da Falzea Editore (qui le immagini interne).
L'osservazione della realtà richiede necessariamente un punto di vista da cui scrutarla.
Molto spesso ci si trincera in una posizione consolidata negli anni, in linea con le convenzioni culturali più coriacee e rigide che sembrano non prevedere alternative a loro stesse. Magari si cerca di affinare il proprio sguardo con l'aiuto di binocoli e lenti alla ricerca di maggiori particolari e finezze ma sempre mantenendo invariata la sua angolazione. Rimaniamo convinti di queste ottuse certezze finché non ci accorgiamo che in lontananza, da un'altra "vedetta", un osservatore più disinvolto di noi ci sta fissando e ride beffardo di fronte a tanta ingenuità.
Quando Mia Lecomte in Come un pesce nel Diluvio descrive il diluvio universale ponendosi dalla parte dei pesci ci osserva da quella vedetta opposta alla nostra e svela un punto di vista nuovo di cui ignoravamo l'esistenza.
Lo stesso fa Martina Zaninelli nel suo racconto, in cui la protagonista è un'innocente sigaretta.
Dall'introduzione sul retro di copertina:

Cloe, una verdissima foglia di tabacco, è divenuta una sigaretta destinata a stare tra le dita di persone importanti, in salotti di classe e di alto livello. Tuttavia desidera un futuro diverso da quello prospettato per lei, sogna la libertà e non sì adegua ai modi delle compagne rassegnate ad andare in fumo. Paradossalmente arriva a giudicare l'uomo come suo assassino, colui che la strappa al suo mondo pieno di luce, sole, vento per poi frantumarla, spezzettarla, impregnarla con acidi tossici e finirla incenerendola con la fiamma, unicamente per puro piacere. Riuscirà a sfuggire a questo triste e solitario destino? Il suo passato resterà soltanto un felice ricordo?
Una sigaretta contro il fumo!
Irriverente e geniale, complimenti all'autrice!

7 marzo 2009

Filastrocche del difficile



É appena uscito nelle librerie FILASTROCCHE PER... rispondere alle domande difficili edito da FrancoAngeli Editore, di cui ho realizzato le immagini.
Sono molto felice per l'autrice-psicologa-amica Emanuela Cenni che ha creduto nel progetto dedicandovi tempo e dedizione infiniti. La determinazione e l'impegno pagano sempre (almeno loro!).
Questa è la presentazione in quarta di copertina:

"Da dove vengono i bambini?"
"Perché devo andare all'asilo?"
"Quando mi fate un fratellino?"
"Perché vi separate?"
"Dove va chi muore?"
"Perché non siamo tutti uguali?"
Quante volte vi siete sentiti rivolgere queste domande dai vostri bambini? E quante volte vi siete chiesti come rispondere in modo adeguato? Per una serena interiorizzazione del senso di competenza e di sicurezza, oltre all'amore e all'affetto, i bambini hanno bisogno di imparare a gestire le emozioni e di avere risposte chiare alle loro incertezze. Per affrontare in modo preciso e divertente, sincero e leggero i piccoli-grandi dubbi della prima infanzia, il volume propone uno strumento originale: le filastrocche. Con i loro spunti coinvolgenti, semplici e diretti aiutano i bambini a superare le tappe della loro crescita. E accanto alle filastrocche troverete riflessioni, illustrazioni e giochi (Dario il Glossario spiega le parole più complicate e Ginestro il Maestro invita alle sue curiose attività) per vivere con allegria anche i momenti più complicati.

27 febbraio 2009

Deliziosa e rassicurante serata


"[...] Dopo il ritorno delle pecore, in una deliziosa serata, quando, finito il lavoro, gli animali stavano rientrando alle loro stalle, un terribile nitrito di cavallo risuonò nel cortile. Stupiti, gli animali si arrestarono.
Era la voce di Berta. Essa nitrì ancora e tutti gli animali irruppero a galoppo nella corte. Videro allora ciò che aveva visto Berta.
Un maiale stava camminando sulle gambe posteriori. Si, era Clarinetto. Un po' goffamente, come se non fosse abituato a portare in quella posizione il suo considerevole peso, ma con perfetto equilibrio, passeggiava su e giù per il cortile. Poco dopo, dalla porta della casa colonica uscì una lunga schiera di maiali; tutti camminavano sulle gambe posteriori. Alcuni lo facevano meglio degli altri, qualcuno era ancora un po' malfermo e sembrava richiedere il sostegno di un bastone, ma tutti fecero con successo il giro del cortile. Infine, fra un tremendo latrar di cani e l'alto cantar del gallo nero, uscì lo stesso Napoleon. Maestosamente ritto, gettando alteri sguardi all'ingiro, coi cani che gli saltavano attorno.
Stringeva fra le zampe una frusta.
Seguì un silenzio mortale. Stupefatti, atterriti, stringendosi assieme, gli animali guardavano la lunga fila dei maiali marciare lentamente attorno al cortile. Era come se il mondo si fosse capovolto. Poi venne il momento in cui, passato il primo stordimento, nonostante tutto – nonostante il terrore dei cani, l'abitudine sviluppata durante lunghi anni di non mai lamentarsi, di non mai criticare – sentirono la tentazione di pronunciare parole di protesta. Ma in quell'attimo stesso, come a un segnale dato, tutte le pecore ruppero in un tremendo belato: «Quattro gambe, buono; due gambe, meglio! Quattro gambe, buono; due gambe, meglio! Quattro gambe, buono; due gambe, meglio
Continuarono così per cinque minuti, senza soste. E, quando le pecore si furono calmate, la possibilità di protestare era passata perché i maiali erano rientrati nella casa [...]"
(George Orwell, La fattoria degli animali, 1945)

14 febbraio 2009

A volte ritornano



In tempo di crisi universale le "delirio-visioni" si intensificano e diventano sempre più terrificanti... e il mondo reale non riesce ad esorcizzarle.

P.S. Ci tengo a sottolineare che non ho nulla contro i carlini!
(L'immagine è tratta da Pronto soccorso insetti di prossima pubblicazione)

23 gennaio 2009

Un libro a forma di mostra



L'illustrazione può mantenere inviolata la propria identità all'interno di una mostra? Isolando e decontestualizzando le immagini non si rischia di rompere quel gioco narrativo che la sequenza delle pagine produce quando si sfoglia un libro illustrato? E ancora, l'illustrazione incorniciata e appesa a un chiodo va considerata alla stregua di un quadro dipinto?
Mi sono posto queste domande molto spesso non giungendo mai ad una risposta convincente, fino a quando, lo scorso autunno, ho ricevuto l'invito da Gianni Zauli per esporre, a Russi (Ra), una serie di miei lavori.
É doveroso aprire una piccola parentesi per spiegare che Russi è la città che ospita da quattordici anni il concorso/rassegna Libri mai mai visti e che Gianni è uno dei "vari cervelli associati" (VACA) che l'ha ideato. Questo concorso si prefigge di selezionare ogni anno i manufatti che, per forma, contenuti estetici e originalità, presentano le migliori rielaborazioni dell'oggetto libro.
Sono convinto che lo spirito che anima "Libri mai mai visti" abbia contribuito a rendere l'esposizione delle tavole tratte da Come un pesce nel diluvio, qualcosa di diverso da una mostra di illustrazioni.
In quell'occasione il libro di Mia Lecomte è nato per la seconda volta!
All'involucro della copertina si è sostituita la robusta volta del torrione; alle pagine illustrate, i pannelli in legno con incastonate le immagini; le parole sono migrate su svolazzanti biglietti appesi a nostalgici appigli, quasi a voler sottolineare la loro natura lirica ed incorporea.
In quei giorni, chi entrava nel torrione apriva un libro illustrato e visitando l'ambiente interno poteva sfogliare le sue pagine.
In quei giorni Russi ospitava l'ennesimo "libro mai mai visto", questa volta a forma di mostra!

17 gennaio 2009

Sant' Antonio pensaci tu!



Vi siete mai chiesti quante preghiere si sono consumate dentro i porcili dei vecchi casolari in campagna?
Chissà quanti maiali, raccolti in contemplativo silenzio, erano soliti inginocchiarsi con un rosario di ghiande tra le unghie, davanti all'effige del loro patrono, bello e statuario, attorniato da un gruppo di animali. Tra di essi spiccava alla destra del santo barbuto, un loro rappresentante dall'espressione bonaria e rassicurante. Sono sicuro che in quei momenti anche il suino ateo più recalcitrante, senza proferir grugnito, abbassasse la "coppa".
Oggi tutto è cambiato... nelle moderne porcilaie non è più tradizione appendere il santino formato maxi di S. Antonio e i maiali non pregano più.

L'illustrazione (ideata per una copertina) che qui pubblico è in ricordo di tutti quei maiali credenti.

13 gennaio 2009

Water in progress



Quando si realizza un' illustrazione, a volte capita di dover affrontare un vero e proprio viaggio costellato da ostacoli che rendono il cammino estremamente arduo e impervio. Non sempre, infatti, si riesce a imboccare la via giusta al primo colpo e così si tentano altre direzioni augurandosi di raggiungere la meta senza eccessive perdite di tempo o dispendi di energie.
Un' Odissea di questo tipo l'ho vissuta qualche tempo fa, con la commissione della copertina per un libro di Maurizio Garuti, La lingua neolatrina.
L’illustrazione a colori di stampo "magrittiano", che qui posto, è soltanto il risultato finale di una serie di innumerevoli tentativi delineatisi gradualmente, passo dopo passo, water dopo water!

7 gennaio 2009

Regalate disegni "brutti"!





Le festività natalizie con l'appendice "epifanina" sono appena trascorse, così come il rito dei regali.
Quest'anno avevo deciso che alle persone a cui tengo particolarmente avrei regalato disegni "brutti" e così ho fatto, incorniciando questa illustrazione dal soggetto "sgraziato".
Molto spesso capita di ricevere doni esteticamente gradevoli ma inutili e dunque dalla vita breve. Mr. Dimenticatoio è lì, dietro l'angolo, pronto a ingoiare, nei giorni seguenti, tutto il superfluo che le feste ci hanno consegnato.
L'illustrazione non può ridursi a semplice decorazione colorata e carina priva di forza espressiva. L'illustrazione deve comunicare, anche quando è disgiunta dal testo, rinchiusa in una cornice e schiacciata sotto un vetro.
Questa immagine nasce da un testo di Marcello Argilli dal titolo "Come sono fortunato!" (contenuto in una sua raccolta) e rappresenta il protagonista, Innocenzo.
L'incipit della favola:

«Come sono fortunato» diceva.
Era zoppo, gobbo, sdentato, orbo e gli mancavano quattro dita di ogni mano.
«Sono proprio fortunato» diceva Innocenzo guardandosi allo specchio. «Ho un occhio, due dita, tre denti, e persino una gamba sana. Cosa posso pretendere di più? Potrei stare molto peggio»
Innocenzo è il simbolo dell'ottimismo.
La funzionalità di questo regalo? L'illustrazione incorniciata, se opportunamente appesa di fianco allo specchio di casa, diventerà monito per tutti i pessimisti e un incentivo alla positività.

Lunga vita ai disegni "brutti"!

2 gennaio 2009

Un fungo di buon auspicio



Inauguro questo blog e il neonato 2009 con un fungo.

Ho realizzato questa illustrazione per la copertina di un libro di ricette della tradizione popolare ("I sapori del bosco - Cucinare con castagne, marroni, funghi e tartufi" di Anna Andrini, Bacchilega Editore).
Non volendo ricorrere a un'iconografia culinaria tradizionale (solitamente costituita da immagini di tavole imbandite con i prodotti alimentari in primo piano), ho pensato a un soggetto che potesse rappresentare il contenuto del libro in modo originale, ironico e soprattutto immediato.
L'immagine di riferimento a cui mi sono ispirato è quella della
mandragora, una pianta ritenuta magica nell'antichità e sovente raffigurata nei libri di alchimia medievali con parvenze umane.
Di solito, in quelle pagine, la pianta "antropomorfa" è posta frontalmente all'osservatore, così come questo fungo porcino.
Le castagne, che rappresentano l'altro prodotto alla base delle ricette illustrate, campeggiano sul suo tovagliolo (e molto probabilmente sono alla base della pietanza che sta golosamente aspettando!)


Che il nuovo anno sia florido e grasso come questo porcino!